Sabina Guzzanti è attrice-autrice di satira teatrale e televisiva e regista di lungometraggi.
Da quasi vent’anni Sabina Guzzanti è antagonista di punta - sia dal palcoscenico sia in televisione sia nel cinema - rispetto a tutti i poteri costituiti: ogni volta che va in scena un suo spettacolo, infatti, l’obiettivo dichiarato è quello di ironizzare sulla società politica smascherandone i difetti, i vizi, le bugie più evidenti. Negli ultimi anni Sabina Guzzanti ha dato un taglio più eminentemente politico al suo lavoro, ogni volta accompagnando satira e ironia a una documentazione ferrea circa i fatti oggetto dei suoi attacchi: se in Italia la quasi totalità della stampa è assoggetta al potere politico-economico, non resta che ai comici, a volte, restituire correttamente pezzi di realtà costantemente nascosti ai cittadini. E Sabina Guzzanti questo compito si è data.
Ovviamente questa guerra aperta ai poteri ha i suoi costi: la serie televisiva più recente “Raiot” è stata censurata dalla stessa Tv pubblica (Rai) che l’aveva prodotta. Di “Raiot” andò in onda solo la prima puntata contro le cinque previste. Da allora, era il novembre del 2003, Sabina Guzzanti ha assunto un ruolo simbolico anche al di là del mondo dello spettacolo: è diventata un riferimento per la lotta della riconquista della libertà d’espressione da difendere a ogni costo in un paese preda di interessi incrociati tra la politica e l’economia. Trasferito in teatro il “Reperto Raiot”, lo spettacolo nato dalle ceneri della trasmissione televisiva censurata è diventato uno degli eventi scenici italiani più significativi degli ultimi anni. Continuamente aggiornato alla realtà di ogni giorno, “Reperto Raiot” è stato salutato ogni volta come un evento sano e liberatorio, un recupero di realtà e partecipazione vera del pubblico. Al centro del lavoro scenico di Sabina Guzzanti c’è un uso personalissimo delle maschere, vere e proprie trascrizioni della realtà: Sabina entra in scena come un clone di alcuni uomini politici di ogni tendenza (dal capo del governo di destra Silvio Berlusconi a uno dei leader dell’opposizione di sinistra Massimo D’Alema) o di alcuni famosi opinionisti, svelandone dall’interno i vizi e la pochezza culturale e politica. Grazie a questo trucco comico e drammaturgico, ogni suo spettacolo diventa un pugno nell’occhio delle menzogne di Stato e un atto supremo di libertà. Oltre al teatro ed alla televisione lungo la sua carriera Sabina ha scritto diverse sceneggiature, due raccolte di canzoni satiriche, due libri e diretto corti e lungometraggi cinematografici.
I sui ultimi film, Viva Zapatero e Le ragioni dell’aragosta, sono stati accolti alla mostra internazione del cinema di Venezia con la standing ovation del pubblico rispettivamente di 15 e 8 minuti e hanno ricevuto bellissime critiche della stampa italiana e internazionale e molti premi e riconoscimenti. Attualmente lavora per la realizzazione di un progetto di satira internazionale.
Da quasi vent’anni Sabina Guzzanti è antagonista di punta - sia dal palcoscenico sia in televisione sia nel cinema - rispetto a tutti i poteri costituiti: ogni volta che va in scena un suo spettacolo, infatti, l’obiettivo dichiarato è quello di ironizzare sulla società politica smascherandone i difetti, i vizi, le bugie più evidenti. Negli ultimi anni Sabina Guzzanti ha dato un taglio più eminentemente politico al suo lavoro, ogni volta accompagnando satira e ironia a una documentazione ferrea circa i fatti oggetto dei suoi attacchi: se in Italia la quasi totalità della stampa è assoggetta al potere politico-economico, non resta che ai comici, a volte, restituire correttamente pezzi di realtà costantemente nascosti ai cittadini. E Sabina Guzzanti questo compito si è data.
Ovviamente questa guerra aperta ai poteri ha i suoi costi: la serie televisiva più recente “Raiot” è stata censurata dalla stessa Tv pubblica (Rai) che l’aveva prodotta. Di “Raiot” andò in onda solo la prima puntata contro le cinque previste. Da allora, era il novembre del 2003, Sabina Guzzanti ha assunto un ruolo simbolico anche al di là del mondo dello spettacolo: è diventata un riferimento per la lotta della riconquista della libertà d’espressione da difendere a ogni costo in un paese preda di interessi incrociati tra la politica e l’economia. Trasferito in teatro il “Reperto Raiot”, lo spettacolo nato dalle ceneri della trasmissione televisiva censurata è diventato uno degli eventi scenici italiani più significativi degli ultimi anni. Continuamente aggiornato alla realtà di ogni giorno, “Reperto Raiot” è stato salutato ogni volta come un evento sano e liberatorio, un recupero di realtà e partecipazione vera del pubblico. Al centro del lavoro scenico di Sabina Guzzanti c’è un uso personalissimo delle maschere, vere e proprie trascrizioni della realtà: Sabina entra in scena come un clone di alcuni uomini politici di ogni tendenza (dal capo del governo di destra Silvio Berlusconi a uno dei leader dell’opposizione di sinistra Massimo D’Alema) o di alcuni famosi opinionisti, svelandone dall’interno i vizi e la pochezza culturale e politica. Grazie a questo trucco comico e drammaturgico, ogni suo spettacolo diventa un pugno nell’occhio delle menzogne di Stato e un atto supremo di libertà. Oltre al teatro ed alla televisione lungo la sua carriera Sabina ha scritto diverse sceneggiature, due raccolte di canzoni satiriche, due libri e diretto corti e lungometraggi cinematografici.
I sui ultimi film, Viva Zapatero e Le ragioni dell’aragosta, sono stati accolti alla mostra internazione del cinema di Venezia con la standing ovation del pubblico rispettivamente di 15 e 8 minuti e hanno ricevuto bellissime critiche della stampa italiana e internazionale e molti premi e riconoscimenti. Attualmente lavora per la realizzazione di un progetto di satira internazionale.